giovedì 26 settembre 2013

Kit di sopravvivenza per il fine settimana


Solo 3 cose:

Portamonete
Cellulare
Chiavi di casa

Per tutto il resto c'è solo una parola: SAGRA! 
E che Sagra dell'uva sia, e chi vuol esser lieto sia!


mercoledì 25 settembre 2013

Aguzza la vista per quattro volte



Non so voi, ma io coi quadrifogli sono come con i funghi: nemmeno a caderci sopra li vedo. Credo sia una capacità genetica che, nel mio caso, ha saltato una generazione. A mia madre infatti basta camminare a bordo di un campo e “toh, un quadrifoglio”…. “Uh, guardane un altro”… “Eh ma qui è pieno”, e io niente. Pensate che il rapporto fra un trifoglio e un quattro o più è di 10'000 a 1, e fino ad ora il più grande che è stato trovato aveva 56 foglioline (forse questo l’avrei notato pure io…). 

Secondo alcune tradizioni ad ogni foglia corrisponde una qualità: speranza, fede, amore e, nella quarta, è racchiusa la fortuna. Per questo motivo a Natale e Capodanno si trovano in commercio dei vasettini pieni di quadrifogli da regalare come buon auspicio, peccato però non si tratti di veri quadrifogli ma di una pianta che gli assomiglia molto. Nel Mendrisiotto il trifoglio si chiama semplicemente triföi, nome con cui ci si riferisce anche al fieno di primo taglio. Purtroppo non sono riuscita a trovare il nome del quadrifoglio (che sia semplicemente quatarföi?), ma forse per questo potete aiutarmi voi :-).

Nella foto ho ripreso un campo di trifogli in cui stamani ho passato mezz'ora a farmi bruciare gli occhi e, manco a dirlo, non ho trovato nulla.... se volete, provateci voi ;-).

AGGIORNAMENTO:

Al seguito della pubblicazione del seguente post, ho ricevuto la telefonata di mia madre in cui mi ha avvisato che, nella foto riportata, era presente un bellissimo esemplare di quadrifoglio (cosa vi avevo detto?). Inoltre mi ha confidato che il mio bisnonno le diceva sempre: "Tu hai la fortuna di avere la vista per trovarli ma, se vuoi ricevere anche tu i favori della dea bendata, devi regalarli", e così lei ha sempre fatto. Qui sotto pubblico la soluzione al quiz di "aguzza la vista".





martedì 24 settembre 2013

Per certe cose, è meglio averne



Il prossimo fine settimana si svolgerà a Mendrisio la tradizionale Sagra dell’uva, in cui si potranno gustare i prelibati frutti offerti dalla terra, presentati al pubblico sotto forma di piatti, dolci, stuzzichini o, soprattutto, buon vino. Per apprezzarlo è sempre utile osservarne il colore e l’odore, prima di assaggiarne il sapore. Ed è proprio in onore di uno di questi organi che oggi vi offro questo post, sperando non ve lo faccia voltare su o che la mosca non ci salti sopra. Ma di cosa stiamo parlando? Ma del naso, naturalmente.

  • Voltà su al nas: disapprovare.
  • Sott al nas: in evidenza, a portata di mano.
  • Püsse in là dal nas: lontano.
  • Sül nas: in faccia, apertamente.
  • Andà al nas: venire a conoscenza, giungere all’orecchio.
  • Bagnà al nas: superare in abilità.
  • Picà al nas: accorgersi a proprie spese.
  • Pocià dent al nas: immischiarsi, intromettersi.
  • Menà par al nas: prendere in giro, deridere.
  • Dà sü dal nas: rifiutare sdegnosamente.
  • Fa dent al nas: abituarsi.
  • Testà tant da nas: rimanere sorpresi.
  • Tegnì indré l nas: non impicciarsi.
  • Tirà giò dal nas: vantare bugie, calunnie.
  • Vegh al nas in mezz ala facia: essere normali, non avere nulla di straordinario.
  • Restà col nas in mezz ala facia: restare di stucco.
  • Saltà la mosca al nas: spazientirsi, arrabbiarsi.
  • Vég la spüzza sott al nas: comportarsi boriosamente.
  • Nas ross: che in sé non vuol dire nulla, ma è la traduzione di Néz Rouge, il servizio che vi riaccompagna a casa in caso la Sagra dell’uva vi sia sfuggita un po' di mano. Marcatevi giù il numero di telefono: 0800.802.208; potrete chiamare sia venerdì che sabato, dalle 24 alle 3 di mattina.


Detto questo: salute!



lunedì 23 settembre 2013

L'autunno è sceso sulle terre momò


Stamani la prima nebbia è apparsa, come a sottolineare il cambio di stagione appena avvenuto. E così, fra la rugiada e i primi raggi di sole, ho aspirato a pieni polmoni il bianco vapore adagiato su un suolo ancora dormiente. Buon lunedì, e chi vuol esser lieto sia :-)!


domenica 22 settembre 2013

Ricetta numero 75 direttamente dal mio libro nero


L’altro giorno al post sui fichi avrei voluto aggiungere una ricetta che includesse questo delizioso frutto, ma purtroppo fra i miei appunti non ne avevo (andare a prenderne una in internet mi sembrava poco “genuino”). Stamani invece, mentre bevevo un caffè a casa dei miei, ne ho trovata una all’interno del mitico libro nero di famiglia, e scritta proprio da me. L’unica. In mezzo ai meravigliosi svolazzi calligrafici della mia bisnonna e ai ritmici saliscendi di mia madre si trova una pagina, una sola, più precisamente la numero 75, riempita di rotonde vocali, qualche errore ortografico e un po’ di tipex (ero giovane, molto giovane.... o almeno spero). 
Ve la riporto anche perché, leggendola, credo valga la pena riprodurla (se lo fate ditemelo, sono curiosa :-)).

Torta di fichi di pagina 75

Ingredienti:
  • 600 gr fichi
  • 100 gr farina
  • 150 gr zucchero
  • 2 cucchiaini di lievito
  • 1 cucchiaio di mandorle a scaglie
  • 3 uova
  • burro

Preparazione:

Spelare i fichi e taglierli a dadini. Lavorare i tuorili con lo zucchero. Amalgamare la farina con il lievito, i fichi e gli albumi montati a neve. Imburrare uno stampo. Versare il composto, cospargere le mandorle e cuocere per 50 minuti in forno a 190° (statico). Fatemi però un favore, dopo 30 minuti controllate comunque la cottura, perché non capisco se ho scritto un 3 o un 5 (asino di natura chi non capisce la sua scrittura ;-)).


venerdì 20 settembre 2013

Quando un rifiuto può unire e divertire


Domani il nostro bel Mendrisiotto andrà dall’estetista, per uscirne ancora più bello. Torna infatti, come ogni anno, la manifestazione Clean-up. Gruppi di volontari si troveranno in tutta la Svizzera per occuparsi di ripulire il territorio dal littering, i rifiuti sparsi nell’ambiente. Ora, è chiaro che se nessuno sporcasse questa giornata non sarebbe nemmeno necessaria, ma in questo caso far la morale serve a poco ma è necessario rimboccarsi le maniche. Nel Mendrisiotto sono ben tre i gruppi presenti dunque, se volete coccolare la nostra regione offrendole un po’ del vostro tempo, potreste andare a:

  • Ore 8.00 ritrovo al McDonald’s di Mendrisio, per ripulire la zona circostante.
  • Ore 9.00 ritrovo al McDonald’s di Morbio Inferiore, per ripulire la zona circostante.
  • Ore 10.00 ritrovo in Viale Stoppa a Chiasso, dove un gruppo di mamme e bambini ripuliranno i giardini e i parchi giochi della zona.


Qui trovate la mappa interattiva con tutti i punti di ritrovo della Svizzera, in cui volendo potete aggiungerne uno nuovo anche voi, e vedere inoltre i luoghi colpiti da littering. Se andate fatemi sapere ma soprattutto, se partecipate, sappiate che il Mendrisiotto, i suoi abitanti, i simpatizzanti e gli affezionati ammiratori ve ne saranno immensamente grati!


giovedì 19 settembre 2013

Ma quanto sono fichi i momò?!


Oggi vi parlerò del fico, frutto di stagione di cui vado enormemente ghiotta. È necessario in quanto, doveste utilizzare la formula dialettale del nome, potreste incappare in alcune imbarazzanti situazioni. Ad esempio, se siete intenti alla raccolta del prelibato e roseo frutto, non dite al passante "Che bel sta sül figh" o "Ta tiri un figh" con l'intento di passargliene uno, perché potrebbe capire altro. 

  • Ta tiri un figh = ti tiro un pugno, un cazzotto.
  • Giò d’un figh = persona svogliata, demoralizzata, malconcia.
  • In sül figh = colto in fallo, in flagrante.
  • Sül figh = compimento dell’atto sessuale.
  • Indormentass sül figh = indugiare, lasciarsi sfuggire un affare.
  • Pelà i figh = perdere tempo, trastullarsi.
  • Saltà giü dal figh = svegliarsi, disincantarsi.
  • Vess incöö sü n figh e doman sü na poma = essere indeciso.
  • Figh da Spagna = ficodindia
  • Figh moll = persona senza energia, fiacca
  • Voré mangià i figh peraa = pretendere il meglio.
  • Un figh sécch = no, per niente.
  • Figh dala Madòna = varietà di fico piccolo, con buccia chiara (anche se io lo uso per indicare una persona molto carismatica ;-)). 

E mi raccomando, se vedete qualcuno intento a raccogliere fichi non ditegli “Ta fet ul figatt”, perché anche questa, è tutta un’altra storia.


Inviatemi o postate ricette di marmellate, torte, terrine o altro a base di fichi, per una condivisione tutta momò, il popolo più fico che ci sia :-)!